LA CONDIZIONE DELLA POSSIBILITA’ DI GUERRA E DI EMOZIONI…

Sono giorni convulsi, fatti di articoli o brevi saggi che si cimentano nelle spiegazioni più variegate in merito al tema della guerra. Non ce lo aspettavamo, e sicuramente la velocità con cui siamo passati da una condizione di allerta pandemica ad una di allerta bellica, ha privato tutti noi del tempo minimo di presa di coscienza che una realtà così brutale potesse presentarsi nelle vicinanze dei nostri territori.

Ciò che ancora una volta emerge prepotentemente è la difficoltà di comunicare ai nostri piccoli o piccolissimi figli quanto sta accadendo. E forse ancora l’incapacità di tacere quando non è necessaria alcuna spiegazione. Anche a scuola noi insegnanti ci siamo ritrovate ad ascoltare discorsi importanti durante i momenti di gioco. Pertanto riteniamo fondamentale condividere con voi una serie di riflessioni, allo scopo di ricercare un modo adeguato per rispondere ai bisogni dei bambini in questo momento storico delicato.

Allora come fare quando i bambini ci pongono domande sulla guerra?

Cominciamo dai più piccoli ecco loro i bimbi di uno due, tre anni o poco più sono nel pieno del loro sviluppo cognitivo e con onestà bisogna riflettere sul senso di coinvolgerli in discorsi che non possono comprendere. Converrete che se da anni le scienze psico-pedagogiche raccomandano una ridotta esposizione alla comune televisione, non è certo pensabile cadere ora nell’errore di sottoporli alle immagini che scorrono “h24” sui piccoli schermi portando alla ribalta carri armati e mitragliatori. Pertanto attenzione! Non lasciateli mai soli di fronte a tv, tablet o pc perché alcune immagini potrebbero realmente traumatizzarli. I bambini così piccoli spesso non sono ancora in grado di comunicare al meglio le loro emozioni, pur con il tempo acquisendo competenze linguistiche sempre più raffinate, ma ascoltano tutto. Sono in grado di captare frasi, discorsi e ragionamenti che i familiari scambiano nelle mura di casa magari proprio quando sembrano concentrati nel gioco. Evitate pertanto che assistano a racconti che potrebbero non essere in grado di comprendere o peggio potrebbero essere da loro mal interpretati. Potenzialmente i bambini in queste fasce di età non presenteranno quesiti, è pur vero che non è dato sapere se nei loro pensieri albeggiano preoccupazioni o ansie dovute a qualche discorso ascoltato in casa e in tv.

Chi si occupa di educazione sostiene l’importanza di dichiarare la verità ai bambini, anche quando è scomoda, è pur vero che a volte la dura realtà richiede di essere filtrata, semplificata e resa “accettabile”. E’ necessario trovare le parole adeguate per parlare ai più piccoli di guerra. Ed è altrettanto necessario evitare la visione di immagini che non saprebbero comprendere.

E’ necessario poi condurre i bambini ad una riflessione più ampia …

“Sai piccolo può succedere … può succedere che nella Vita accadano cose che ci fanno soffrire

Può succedere che qualcuno si comporti male con noi e può succedere che in noi nasca un sentimento di grande tristezza”

Cominciamo così a dare ai bambini un’idea generale di cosa può essere la Vita e ad avvisarli che non necessariamente procede senza difficoltà o senza sofferenza. Il bambino molto piccolo sperimenta da sé nella crescita tutta una serie di frustrazioni che sono funzionali alla sua crescita (se ad esempio la mamma si assenta sperimenta la nostalgia della sua mancanza, ma al ritorno della stessa acquisisce il concetto di distacco comprendendo che è possibile che l’allontanamento di una persona cara avvenga).

Ma vediamo un po’ cosa è successo in questi giorni nelle sezioni della scuola dell’infanzia ….

Più di un’insegnante con l’orecchio ben teso ha avuto modo di assistere a scambi verbali precisi e mirati.

“Ma lo sai che i papà devono partire per la guerra e le mamme restano con i bambini”

“I bambini prendono il treno per andare in un altro paese e i papà devono lottare”

“Ma la guerra verrà anche qui?”

“Potrebbero venire a Cavernago così non ci sono più persone per poter litigare”

I bambini fanno domande ma sorprendentemente sanno anche ricercare le risposte, ciò che conta è non lasciarli mai soli nell’affrontare argomentazioni altamente emozionali come questa. I bambini potrebbero essere venuti a conoscenza dei fatti ma non necessariamente fare domande, pertanto è comunque importante che si dia loro uno spazio di dialogo dove possano comunque ottenere delle risposte. Potrebbero mostrarsi più agitati, richiedere più attenzioni o coccole. Potrebbero proprio aver bisogno di essere semplicemente rassicurati. Mentre parliamo ai bambini è importante mantenere un tono pacato e rassicurante. In gergo pedagogico si dice “è importante mettere la toppa”. Ovvero dire loro che i grandi troveranno un accordo, una soluzione e che potrebbe volerci tempo ma faranno di tutto per riportare la pace. In questo modo diamo ai bambini la dimensione della speranza che qualcosa di brutto può accadere ma che con forza e volontà ci saranno anche i margini di risoluzione dei conflitti. E’ importante non trasferire le nostre angosce ai bambini e se mostrano segni di paura, è necessario dare loro la possibilità di parlarne.

Infine è importante permettere ai bambini di continuare a vivere serenamente la loro quotidianità, perché la spensieratezza funga da antidoto alla tristezza. Lasciate che continuino le consuete attività settimanali, la scuola e lo sport per esempio. Lasciate che trovino un canale comunicativo attraverso il quale possano chiedervi aiuto, lasciate loro la possibilità di fare domande o di riflettere in silenzio ma fatelo sempre “stando accanto a loro”.

A scuola è nata in questi giorni, con la collaborazione di alcuni bambini, una preghiera che vi lasciamo (da utilizzare se e solo se i bambini richiedono di affrontare l’argomento) così che magari possa diventare preziosa la sera prima di addormentarli o nei momenti in cui i pensieri la faranno da padrone …

“Dio aiuta gli uomini a capire come fermare la guerra

Aiuta a proteggere chi scappa dalla guerra

Aiutaci a non far più morire le persone nella guerra

Proteggi le persone buone, i bambini e fai capire alle persone cattive di non fare la guerra per non distruggere il nostro mondo, perché il mondo è di tutti ed è l’unico!”.

Scuola dell’infanzia Madre Teresa
04-03-2022